Poesie di Davide Gorga
Poesie
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Lungo il fianco dell'autostrada
calici d'oro nelle sere
che acclamano il freddo sole
fermo sull'immensa regata.
Nastri rosa nel cielo terso
luci sparse sull'orizzonte
- una nave ferma nel vento,
vele di raso nel silenzio.
Foschia di spezie iridate
profumo di pioggia, di neve
su vele ferme come lame
nel freddo sole dell'inverno.
Io, cieco,
ho visto il fiume dell'anima
scorrerti dentro
fra vene d'incanto,
le secche,
le anse,
i rami di quercia
ed i tronchi imponenti
trascinati dalla corrente
e come sabbia
i secchi scogli
arsi
che tu non scorgi.
E ho visto il sole
dalla collina stessa
su cui tu bambina
l'osservavi accarezzarti
nell'aria di cristallo
e il miracolo
nell'odore di pane fresco
del mattino d'incanto
ormai
non è più miraggio.
E nello spiazzo lucente
all'ombra dei castagni
dinanzi alla chiesa
consumerò la vita
nell'oro.
Sul sentiero di sinistra s’inchinano i rami dei tigli, caldi profumi sudati percorrono i tremori dei muscoli rossi eretti sui prati; scorrono senza catene gli slangs.
Lungo il sentiero di destra, si allineano filari di peschi, albicocchi carichi di frutta, ortensie in fiore, sospiri ed aliti di ghiaccia – il soffio di brina dell’amicizia.
La ragazza s’incammina sul sentiero di sinistra, carica di ricchi e lacrimosi possessi, e splendide carni.
Quando sarà distesa sugli ultimi gradini, estenuata, stanca, prossima alla morte, non potrà stendere la mano e dissetarsi col succo fresco dell’albicocca.
Benvenuti, risuonanti mattino
e prati invernissimi,
le mani al fuoco che gelano,
le castagne scaldate e tostanti!
Benvenuti, roccia brinosa,
ghiaccio di gora,
visi nevischi!
- Tra i capelli stellati
e le onde ghiaiose, chiarenti
tra la neve leggera e fragrante!
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Davide Gorga
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